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Povertà: miraggio 2020

23/10/2014 - 05:45
La questione occupazionale è centrale nell’Ue: quasi 25 milioni di disoccupati, di cui 5 milioni circa sono giovani under 25, circa 10 milioni di sottoccupati lavoratori part-time, oltre 9 milioni di persone disponibili a lavorare ma che non cercano lavoro, circa 18 milioni di lavoratori poveri. Tutte situazioni di difficoltà economiche che si estendono alle famiglie di queste persone moltiplicando i numeri della precarietà, della deprivazione materiale, del rischio di povertà. Servono dunque interventi reali (non Vertici “di facciata” come quello svoltosi recentemente a Milano su iniziativa della presidenza italiana dell’Ue) che vadano nella direzione di una crescita sostenibile e inclusiva, che investano in posti di lavoro di qualità, in servizi e protezione sociale, interventi multisettoriali che coinvolgano tutte le parti interessate in tutte le fasi, dalla progettazione alla realizzazione fino al monitoraggio. Solo se diventa una priorità politica la lotta alla povertà e all’esclusione sociale può avere successo: come sostengono i membri del network europeo anti-povertà Eapn, «prima che sia troppo tardi è il momento di fare sul serio su una delle sfide più grandi per la democrazia europea»
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Perché i tempi stanno cambiando?

22/10/2014 - 21:00
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Il diritto di ogni uomo all’educazione

19/10/2014 - 12:15
Tutti gli uomini di qualunque razza, condizione ed età, in forza della loro dignità di personaha il diritto inalienabile ad una educazione, che risponda alla loro vocazione propria e sia conforme al loro temperamento, alla differenza di sesso, alla cultura e alle tradizioni del loro paese, ed insieme aperta ad una fraterna convivenza con gli altri popoli, al fine di garantire la vera unità e la vera pace sulla terra.
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La buona scuola - You Tube

04/10/2014 - 16:00
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Articolo 18, licenziamento e reintegro. Come funziona in Europa. (RaiNews)

02/10/2014 - 20:45
Proponiamo una pagina di RaiNews del 29 settembre 2014 su Come funzione in Europa il licenziamento e reintegro.
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Licenziamenti: quadro comparato (Working Paper ADAPT, n. 163/2014)

02/10/2014 - 20:15
La riforma del lavoro che va sotto il nome di Jobs Act, ha posto al centro dell’attenzione la disciplina dei licenziamenti. Molto si è parlato di articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: uno degli aspetti di maggiore interesse, per decisori politici e opinione pubblica, è se davvero si tratta di una eccezione tutta italiana o se invece non sia una tecnica di tutela presente, anche se certo non dominante, nel resto del mondo.
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L'insegnamento frontale non funziona di alessandro D'AveniA

15/09/2014 - 11:00
A proposito delle "classi pollaio" Alessandro D'Avenia interviene su La Stampa del 15 settembre 2014 con il suo editoriale "L'insegnamento frontale non funziona più". Tra "erogare" lezioni  e "insegnamento = relazione" vengono riprese parole chiave quali "studium", "empatia" e "metodo" per rifondare il fare ed essere scuola.
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Noi, ostaggi dell'astrazione di Luca Doninelli

14/09/2014 - 11:00
Quello che spero per me stesso è questo: non di essere un bravo interprete degli eventi, ma di avere sempre davanti qualcuno che mi insegni ad amarli, qui e ora. Il resto è ideologia.
Così chiude il suo articolo Luca Doninelli su www.ilsussidiario.net del 12 settembre 2014 dopo averlo aperto con una serie di interrogativi e successioni di passaggi e ragionamenti che contrappongono l'espereinza personale a quell'astrazione di cui rischiamo di essere ostaggio ogni giorno.
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Scuola il rischio noia se si perde la meraviglia di Alessandro D'Avenia

14/09/2014 - 10:45
Quest’estate ho ascoltato da un amico appassionato di pesca il racconto di una notte passata a prendere i pesci-lama. Alla fine del racconto volevo sapere come erano fatti questi pesci, volevo capire il tipo di esca e di amo che aveva usato, volevo andare a pesca, che non è stata mai al centro dei miei interessi, ma la meraviglia del suo racconto mi aveva cambiato in pochi minuti.
Questo uno dei passaggi su cui si incentra la riflessione di Alessandro D'Avenia (Avvenire 11 settembre 2014) e da cui deriva la "ricetta" contrro la noia da scuola.
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E il prof seguì l’allievo in Africa di Roberto Carnero

14/09/2014 - 10:30
Ci sono molti modi di essere insegnante: ad esempio si può interpretare il ruolo in maniera burocratica, da "impiegato" in un ufficio pubblico, senza preoccuparsi troppo dei risultati (tanto lo stipendio alla fine del mese arriva lo stesso); oppure si possono calare dall’alto contenuti e nozioni, come se gli studenti fossero tutti uguali e il "programma" un moloch intoccabile a cui sacrificare lo stesso buon senso.
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La “buona scuola” dei Chicago boys di Marco Magni

14/09/2014 - 10:30
Si tratta, senza dubbio, della celebrazione dell’”homo oeconomicus”. Si presuppone che gli insegnanti siano degli “agenti razionali” mossi esclusivamente dal movente dell’incentivo al guadagno. Gli estensori del documento sulla “buona scuola” lo affermano chiaramente quando dicono che uno degli obiettivi del piano è di determinare una maggiore mobilità degli insegnanti tra i diversi istituti. Infatti, si dice che molti tenderebbero a trasferirsi in quegli istituti in cui la media è più bassa e nella quale c’è quindi maggiore probabilità di finire nel 66% di “premiati”.
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La solitudine al potere di Michele Ainis

12/09/2014 - 16:00
L'intervento proposto approfondisce la riflessione intorno alla crisi della democrazia rappresentativa.
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Non trattateci come sudditi di Angelo Panebianco

12/09/2014 - 15:45
È solo un paradosso apparente che i sondaggi mostrino il sostegno degli italiani per Matteo Renzi (raggiunge il 64 per cento dei consensi nel sondaggio di cui ha dato conto il Corriere domenica, e in nessun altra rilevazione scende sotto il 50), unito però a un diffuso scetticismo sulle misure del governo. Non c’è nulla di irrazionale. Anzi, il pubblico si mostra giudizioso. Si affida a Renzi perché lo riconosce come l’uomo forte del momento, colui che domina la politica e dice di sapere che cosa occorra fare per portarci fuori dai guai.
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Rapporto TALIS 2013

29/06/2014 - 15:45
Il 94% degli insegnati italiani di scuola secondaria di I grado è tutto sommato soddisfatto del proprio lavoro, l’88% degli stessi pensa però che l’insegnamento non sia abbastanza tutelato. Questi alcuni dei dati riguardanti l’Italia estratti dal recente rapporto dell’Ocse, Talis 2013 Results an internationa Perspective on teaching And learning,  pubblicati dal Ministero dell’Istruzione.
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La Cisl Scuola … per te

13/06/2014 - 17:15
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