Mercoledì, 8 Gennaio, 2014 - 18:45

Senza alcun preavviso - e in assenza di ogni confronto con le organizzazioni sindacali - il MIUR ha inviato in data 7 gennaio una nota agli Uffici Scolastici Regionali, comunicando che presumibilmente con la mensilità del prossimo febbraio si darà luogo al graduale recupero delle somme corrisposte negli anni scolastici 2011/12 2012/13 al personale ATA individuato, negli stessi anni, come avente titolo all’attribuzione della I e II posizione economica di cui alla sequenza contrattuale 12 maggio 2011

Di tale beneficio economico, conseguente alla frequenza di uno specifico percorso di formazione e comportante l’attribuzione di mansioni più complesse di quelle normalmente previste dal profilo di appartenenza, è stata messa in discussione la legittimità da parte del MEF e del Dipartimento Funzione Pubblica, che hanno mosso rilievi alla già citata Ipotesi di Accordo Nazionale del 12 maggio 2011, rilievi riconducibili alle norme di “congelamento” delle retribuzioni varate nel 2010.
Sulla vicenda, come si ricorderà, siamo più volte intervenuti ribadendo la validità del contratto sottoscritto e riscontrando su questo un’identità di vedute del MIUR, che ha infatti replicato in maniera argomentata ai rilievi di cui sopra. 

Il ministero dell'Economia ha richiesto, a due anni dalla definizione delle nuove posizioni economiche stabilite dal contratto, la restituzione di 13 milioni 177 mila e 110 euro al personale Ata (amministrativo, tecnico, ausiliario) della scuola. Si tratta di 6 milioni e 133 mila euro relativi a 7.704 collaboratori scolastici (circa 600 euro lordi lanno); 4 milioni e 248 mila relativi a 2.668 assistenti amministrativi (1.200 euro lordi l'anno) e 2 milioni e 794 mila euro relativi a 1.170 assistenti tecnici (1.800 euro lordi l'anno)
Il nosgro Segretario generale, Francesco Scrima l'ha definita "un'operazione di bracconaggio" da parte del ministero: "Sono soldi nostri, contrattuali e faremo di tutto per non farceli togliere - afferma - Abbiamo gia' preparato un atto di diffida". 
"Con il contratto del 2011 si e' data la possibilita' al personale Ata di raggiungere nuove posizioni attraverso la procedura concorsuale e la formazione. Adesso il ministero contesta l'accordo ma i lavoratori hanno potenziato la loro attivita' - conclude Scrima - Non è giusto umiliarli in questo modo"

La Segreteria Nazionale, al fine di ottenere una soluzione definitiva del problema, aveva già sollecitato un intervento in sede legislativa, contattando in tal senso forze politiche e gruppi parlamentari sia in occasione della conversione in legge del DL 104/2013 (L’istruzione riparte), sia del percorso parlamentare di approvazione della legge di stabilità per il 2014. Tuttavia, in entrambe le circostanze i tentativi non avevano avuto esito per la ferma contrarietà del MEF, rivelatasi insormontabile. 
Riteniamo assolutamente inaccettabile quanto prospettato nella comunicazione del MIUR e abbiamo chiesto il ritiro. La Segreteria nazionale formalizzerà la richiesta di ritiro della disposizione con atto di diffida e messa in mora, salvo che non venga comunicata nel frattempo la sospensione della procedura di recupero ipotizzata nella nota del MIUR.