Mercoledì, 13 Marzo, 2013 - 06:17

Con il primo rapporto sul Benessere equo e sostenibile, il Cnel e l'Istat hanno presentato i risultati di un'iniziativa che pone l'Italia all'avanguardia nel panorama internazionale in tema di sviluppo di indicatori sullo stato di salute di un Paese che vadano oltre il Pil. Secondo lo studio in merito a istruzione e formazione, la quota di persone di 25-64 anni con un diploma superiore e la quota di persone tra i 30 e i 34 anni con titolo universitaria collocano l'Italia ad un livello più basso rispetto alla media europea. Nel 2011, il 56% delle persone di 25-64 anni ha almeno il diploma superiore rispetto a una media europea del 73,4%, mentre la quota di persone tra i 30 e i 34 anni con titolo universitario è del 20,3%, rispetto al 34,6% della media europea.

Anche nel settore della Formazione continua l'Italia non brilla. Infatti, secondo il rapporto Bes soltanto il 5,7% della popolazione tra i 25 e i 64 anni ha partecipato ad attività di formazione nelle quattro settimane precedenti l'intervista, a fronte dell'8,9% della media europea.

Sull' Abbandono prematuro degli studi è stata rilevato che un'elevata quota di giovani italiani abbandona gli studi dopo la scuola media. Si tratta del 18,2%, rispetto al 12,3% della media europea e che la Competenza alfabetica (cfr. esiti indagine Pisa), il livello di competenza alfabetica degli studenti di 15 anni nel 2009 è più basso della media dei paesi Ocse (486 punti rispetto a 496) e dal 2000 non ha subito miglioramenti.

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