Giovedì, 4 Dicembre, 2014 - 17:00

Si è conclusa oggi con una grande manifestazione al Carroponte di Sesto S. Giovanni, cui ha partecipato anche il segretario generale Cisl, Annamaria Furlan, la settimana di mobilitazione organizzata dalla Cisl per rilanciare le sue proposte sui temi di nuove politiche per il lavoro, sulla lotta alla precarietà dei giovani, sulla tutela dei redditi, sullo sblocco dei contratti del pubblico impiego.  “Per il lavoro, per il sociale” lo slogan dell'appuntamento che ha visto riuniti nell'ex spazio industriale di via Granelli oltre 10mila delegate e delegati di fabbriche e uffici arrivati da tutte le regioni del Nord e dalla Sardegna. “Sono e sempre più saranno loro, i delegati, i protagonisti di un sindacato che vuole stare al passo coi cambiamenti, intercettare i nuovi bisogni e dare più tutele e opportunità a chi oggi non riesce  a far sentire la sua voce”, ha detto Osvaldo Domaneschi, segretario generale Cisl Lombardia, aprendo la manifestazione. “Per questa manifestazione – ha sottolineato - abbiamo scelto un luogo simbolo delle trasformazioni che ha vissuto la città, il Carroponte, memoria delle grandi fabbriche e allo stesso tempo esempio di reinterpretazione degli spazi urbani, liberati dai capannoni e dagli impenetrabili muri di cinta delle fabbriche. Così anche noi vorremmo poter contribuire a liberare il Paese da sei anni di crisi”. Per questo, ha detto Domaneschi, “siamo qui oggi, per rilanciare le nostre proposte e riaffermare la nostra idea di sindacato, un sindacato autonomo, che è al 100% espressione del mondo del lavoro”. “Solo attraverso il riconoscimento del ruolo dei soggetti di rappresentanza è possibile costruire un grande progetto di sviluppo industriale e produttivo, sostenendo uno stato sociale universale, indispensabile a garantire coesione sociale - ha aggiunto il segretario generale della Cisl Lombardia -. Noi non minacciamo ricorsi alla Corte di giustizia europea, ma daremo continuità alle nostre battaglie per raggiungere i nostri obiettivi”. Domaneschi ha inoltre sottolineato la necessità di avviare un confronto serrato col governo sui decreti attuativi della riforma del mercato del lavoro, in particolare sui contratti a tutele crescenti, “che devono prevedere il superamento della precarietà a favore del tempo  indeterminato – ha detto -  e una puntuale definizione dei licenziamenti per motivi disciplinari”. 

Furlan: "Occorre ridare dignità e stabilità al lavoro" 
Così Annamaria Furlan, alla platea di dirigenti e lavoratori della Cisl che si sono riuniti a MIlano per la manifestazione che ha concluso la settimana di mobilitazione organizzata dalla Cisl per cambiare legge di stabilità e jobs act. "Una settimana importante per noi e per il Paese, - ha detto Furlan dal Palco - perché la Cisl vuole fare proposte grandi per costruire un'Italia diversa, coesa e solidale ed un'Europa del lavoro e del sociale". 

"Rispetto alla prima stesura la legge delega sul lavoro è già stata migliorata dal Parlamento ma questo non basta, è sui decreti attuativi che dobbiamo davvero lavorare al meglio". Già a margine della quarta ed ultima manifestazione nazionale Cisl per il lavoro cui hanno partecipato i delegati delle regioni del Nord, Annamaria Furlan, commenta il Jobs Act. "Stiamo con ansia aspettando che ci convochino sui decreti attuativi - ha spiegato. Questo é stato un impegno che si è assunto il premier e il ministro del lavoro. Per noi è importante che nel contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti vengano assorbite le tante forme di precarietà che ci sono nel mondo del lavoro. Spero che sia l'inizio del superamento del precariato in questo Paese". 

Circa lo sciopero generale di Cgil e Uil per il 12 Dicembre prossimo Furlan ribadisce il suo no: "Ognuno ha fatto le sue scelte, ha scelto le sue forme di mobilitazione, la Cisl non si aggrega alle scelte degli altri, e ha fatto le sue scelte in autonomia" tuttavia "lavoreremo assieme per ricostruire un rapporto unitario. Il filo dell'unità non va mai spezzato".

 

 

E dal palco (VIDEO) torna a ribadire l'importanza di questa settimana di mobilitazione che ha visto la Cisl inieme a migliaia di delegati a Firenze, a napoli e oggi a Milano. "Una settimana importante per noi e per il paese, - ha detto - perché la Cisl vuole fare proposte grandi e per farlo vuole ridare certezza, fiducia e dignità, perché si può costruire un paese diverso. Ma dobbiamocambiare questa Europa che, come dice Papa Francesco, deve diventare l'Europa dei giovani e della speranzaL'Europa dei finanzieri deve diventare l'Europa del lavoro e del sociale. Qualcosa si sta facendo, ma non basta un po' di tattica per spostare di un po' il fiscal compact. Ci vuole un cambiamento strutturale: in modo che ogni euro speso per la crescita e lo sviluppo venga considerato 'il sale della vita' e non denaro sprecato". Per tutti questi motivi "la Cisl è convinta che non basti una giornata di sciopero per la stabilità del lavoro: è la dignità che dobbiamo ricostruire per i nostri figli ed i nostri nipoti. Che possibilità di crescere, di guardare avanti ha un Paese dove non si fanno figli per paura del futuro, un paese sempre piuì razzista, dove l'invidia sociale si sposta tra i poveri con atti terribili nelle periferie delle nostre aree metropolitane. Non è questo il paese che vuole la Cisl, ma un paese coeso e solidale".

E al premier Renzi: ''Qualcuno dice che gli imprenditori sono degli eroi, tanto di cappello a chi ha continuato ad investire senza delocalizzare, ma ciascuno ha i suoi eroi" tiene a precisare la leader della Cisl. 'I nostri eroi sono i delegati della Fiat che hanno ottenuto, soli contro tutti, che un'azienda diventata mondiale continuasse a produrre in questo paese, e sono i delegati che hanno ottenuto i contratti di solidarietà consentendo ai loro compagni di non perdere il posto di lavoro. E sono i pensionati e le pensionate che con meno di 800 euro al mese hanno sostenuto nipoti disoccupati e figli e figlie in cassa integrazione. Renzi dice di non volersi alleare con i poteri forti. Bene, allora si allei con noi del lavoro e faccia le cose che gli chiediamo e come datore di lavoro riconosca il contratto ai lavoratori della scuola e della pubblica amministrazione che Brunetta chiamava fannulloni e che lui tiene fuori dalla porta per discutere la riforma della pubblica amministrazione e della scuola. Tratti con chi il lavoro lo conosce, tratti con noi che abbiamo proposte e competenze, che rappresentiamo le persone in carne ed ossa, noi della Cisl ne rappresentiamo 4,5 milioni''.

Ha infine confermato l'intenzione del sindacato di avanzare proposte tanto sul fronte fiscale, quanto su quello delle pensioni: "Abbiamo preparato una legge di iniziativa popolare per la riforma del fisco e non aspetteremo il referendum della Lega per dire che la legge Fornero sulla previdenza e' la peggiore in assoluto nella storia del paese. Siamo dunque pronti ad anticipare l'iniziativa politica della Lega per mettere mano alla riforma Fornero. Faremo proposte sperando e lottando - ha quindi concluso - perche' il governo e il Parlamento cambino da subito questa legge".

 

 

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