Giovedì, 19 Luglio, 2012 - 12:30

Il controluce annulla il primo piano: la valutazione. Questo l'effetto vero (non fotografico) della sentenza emessa ieri, 18 luglio,  dalla 4^ Sezione del TAR Lombardia. In questo modo, così come tutti i gatti di sera paiono neri, l'annullamento del concorso a dirigente scolastico azzera la differenza tra chi ha ottenuto una valutazione positiva e chi no.

 Dall’esame svolto, è emerso nitidamente che il contenuto del cartoncino, contenente i dati anagrafici dei candidati, risulta agevolmente leggibile, se posto in controluce, anche all’interno della busta bianca piccola in cui il predetto cartoncino è stato posto dallo stesso candidato. così si legge, tra l'altro, nella sentenza che rileva con ciò “il carattere invalidante di qualsiasi disomogeneità contenutistica o formale delle buste, ove suscettibile di arrecare un vulnus al principio di anonimato, rendendo riconoscibile la provenienza dei testi in questione” (Consiglio di Stato, VI, 6 aprile 2010, 1928).

Ci sembra proprio questo il cuore della questione: la trasparenza in controluce (e possiamo immaginarci le commissioni occupate ad analizzare in controluce il contenuto della scheda anagrafica contenuta nella busta piccola) ha realmente viziato la correzione e la valutazione delle prove scritte? Vorremmo, per tutelare i diritti di tutti, che chiarezza (trasparenza) venga fatta sui contenuti proposti dai candidati. Se, invero, la valutazione di quanto prodotto in sede di prove scritte è l'oggetto su cui si fonda la controversia, allora è la votazione attribuita che deve essere (certamente anche con la questione procedurale e di garanzia) decisamente e seriamente affrontata.