
Quest’anno, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, il Coordinamento Donne e Politiche di Genere della CISL Bergamo ha scelto di concentrare la propria attenzione sul tema delle molestie nei luoghi di lavoro, sensibilizzando e formando delegati, RSU, cittadini e studenti. La violenza, infatti, non esplode mai in modo improvviso: è preceduta da una zona d’ombra fatta di segnali che troppo spesso vengono ignorati. Le molestie, siano esse verbali, psicologiche o comportamentali, costituiscono il primo gradino di una scala che, se non interrotta con decisione, può degenerare in violenza conclamata. Intervenire significa allora agire sulle radici culturali della violenza, esercitare prevenzione, spezzare gli stereotipi esattamente nel punto in cui il rispetto comincia a incrinarsi.
Queste dinamiche si manifestano ogni giorno nei luoghi di lavoro: negli uffici, nei reparti produttivi, nelle scuole, nei servizi alla cittadinanza. È qui che il sindacato opera con continuità, ascoltando, intercettando i segnali, accompagnando chi trova il coraggio di chiedere aiuto. La CISL è da sempre impegnata a esercitare questa responsabilità: riconoscere ciò che non funziona, proteggere chi è vulnerabile e promuovere ambienti professionali nei quali sia chiaro che il rispetto non è negoziabile.
Tuttavia, l’educazione al rispetto non può cominciare al momento dell’ingresso nel mondo del lavoro; deve radicarsi molto prima. L’affettività, la sessualità, la capacità di leggere le emozioni e riconoscere i confini personali rappresentano il fondamento stesso della convivenza civile. Per questa ragione abbiamo voluto coinvolgere le studentesse e gli studenti dell’Istituto Alberghiero “Sonzogni” di Nembro: senza strumenti linguistici ed emotivi per riconoscere ciò che li ferisce o li mette a disagio, i ragazzi continueranno a trovarsi esposti, e noi continueremo a intervenire troppo tardi.

Da docente e come Referente del Coordinamento Donne e Politiche di Genere della CISL Bergamo, constato ogni giorno la straordinaria capacità dei giovani di comprendere, trasformare, innovare. In CISL crediamo che investire nella loro consapevolezza significhi investire in una società più matura, più rispettosa e più giusta. È proprio in questa prospettiva che la CISL e il Coordinamento Donne e Politiche di Genere uniscono tutela del presente e responsabilità educativa verso il futuro: perché i luoghi di lavoro rispettosi nascono nelle scuole, nelle parole che scegliamo, negli sguardi che formiamo. I giovani non sono spettatori del futuro: sono i futuri lavoratori, forse i futuri delegati, certamente i futuri cittadini che avranno il potere, e il dovere, di trasformare e migliorare la cultura del nostro Paese.
Costruire rispetto è un lavoro collettivo. E comincia sempre da uno sguardo che decide di non distogliersi affinché sia chiaro a tutti che il rispetto non si contratta.
Mariacristina Zarrella
Referente coordinamento donne e politiche di genere CISL Bergamo e CISL Scuola Lombardia












