Sabato, 29 Giugno, 2019 - 16:15

C’è da augurarsi che il Consiglio dei Ministri recuperi la dovuta attenzione al problema del reclutamento dei docenti, oggetto di un’intesa tra Sindacati e MIUR che andrebbe attuata quanto prima, per ragioni di urgenza che è stato lo stesso ministro Bussetti a rappresentare all’Esecutivo nei giorni scorsi, ma evidentemente senza ottenere sufficiente ascolto. Abbiamo più volte richiamato la necessità di azioni volte a dare più stabilità al lavoro nella scuola, in presenza di un’area di precarietà che costituisce un punto di debolezza per l’intero sistema, un’emergenza da affrontare e risolvere in tempi brevi, per arrestare un trend in continuo aumento dei contratti a termine. I numeri parlano chiaro: già lo scorso anno non si sono potuti coprire 30.000 posti per mancanza di aspiranti nei canali utilizzabili per le assunzioni, ora i posti vacanti sono diventati oltre 64.000, se non si interviene subito si riproporrà, chissà per quanto ancora, il consueto scenario, fatto di ricorso abnorme al lavoro precario (si sfiorano i 200.000), una condizione che fra l’altro mina alla radice quella continuità didattica spesso invocata a parole e compromessa nei fatti. 

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